Le storie di Sarah e di Giovanni, due genitori colpiti dalla
sanzione accessoria della sospensione dall’esercizio della
responsabilità genitoriale.
Due sono le
storie che voglio raccontare, simili a tante altre che conosciamo per
aver difeso il genitore, imputato o persona offesa, nel relativo
processo penale.
La prima è quella di Sarah, una cittadina americana
trasferita in Italia, madre di Giulio, un neonato di pochi mesi. Il
padre di Giulio si chiama Ettore ed è stato legato sentimentalmente a
Sarah per poco tempo. Sarah, dopo aver perso il lavoro e non avendo
alcun affetto in Italia, nell’anno 2014 decideva di trasferirsi
nuovamente in Florida, portando con sé Giulio. Ettore, ignaro delle
intenzioni di Sarah, improvvisamente perdeva i contatti con il proprio
figlio e denunciava l’accaduto alle Autorità competenti. Sarah,
nonostante il piccolo Giulio soffra dell’assenza del padre, decideva di
rimanere in Florida con la propria famiglia. Ella, nell’anno 2020, viene
condannata ad un anno di reclusione per aver commesso il reato di cui
all’art. 574 bis, primo comma, c.p. e alla pena accessoria della
sospensione dell’esercizio della responsabilità genitoriale per ben due
anni.
La seconda è la storia di Giovanni, un operaio originario di
Bolzano, sposato con Marika con la quale ha avuto una figlia che
attualmente ha quindici anni. Marika è stata una tossicodipendente e,
nonostante abbia sconfitto la sua dipendenza, ha seri problemi a gestire
la rabbia. Per questa ragione il rapporto con la figlia Sabrina è
fortemente conflittuale e connotato da grandi tensioni. Dopo l’ennesimo
episodio aggressivo nei confronti della figlia, Marika si rendeva
irreperibile per circa venti giorni. In quel frangente Giovanni, in
accordo con sua figlia Sabrina, decideva di lasciare la loro casa
trasferendosi dal fratello di Giovanni, in Austria, per iniziare una
nuova vita. Dopo un breve processo penale, Giovanni viene condannato
alla pena di 4 mesi di reclusione per aver commesso il reato di cui
all’art. 574 bis, secondo comma, c.p. e alla pena accessoria della
sospensione dall’esercizio della responsabilità genitoriale, nonostante
il Tribunale civile, poco tempo prima, aveva disposto l’affidamento di
Sabrina al padre autore del reato.
Queste sono due storie simili.
Sono
simili perché entrambi i genitori, Sarah e Giovanni, hanno commesso il
reato di sottrazione e trattenimento all’estero di minore ai sensi
dell’art. 574 bis c.p., poiché con la loro condotta (a prescindere dalle
motivazioni che l’hanno determinata) hanno comunque precluso ai propri
figli di poter avere una relazione con il proprio genitore o quantomeno
di provare a ricostruirne una, magari attraverso adeguate forme di
sostegno.
Entrambi, inoltre, sono stati colpiti dalla sanzione
accessoria della sospensione dall’esercizio della responsabilità
genitoriale, secondo l’automatismo che era imposto dall’art. 574 bis,
terzo comma, c.p.